Ci rivolgiamo a Commercialisti, Avvocati, Studi Professionali e Medici, e a tutte quelle aziende che non sanno come mettersi al sicuro da attacchi informatici e/o non dispongono di un reparto IT interno che possa mitigare e gestire determinate situazioni.

L’attività di Assessment dei rischi si compone in tre fasi:

1. Analisi: finalizzata ad individuare e descrivere i rischi ai quali risulta esposta l’azienda, incluse le cause e le possibili conseguenze;
2. Valutazione: necessaria a stabilire e misurare il livello di esposizione ai rischi inteso come probabilità di accadimento e di impatto;
3. Omogeneizzazione e Ponderazione: attività che permettono di razionalizzare e confrontare gli elementi emersi dalle fasi di analisi e valutazione per definire il profilo di rischio e il livello accettabile, così da agevolare i processi decisionali per la migliore prevenzione e tutela dell’azienda.

Una valutazione della vulnerabilità può iniziare con una valutazione del rischio, ma poi va oltre con l’obiettivo di determinare quanto bene l’attuale infrastruttura è protetta da potenziali rischi.

Negli ultimi 4 anni gli attacchi informatici sono aumentati del +53%. Ora più che mai è essenziale lavorare per garantire che tutte le aziende possano difendersi dalle minacce cyber attraverso normative specifiche.

Se da un lato le grandi imprese stanno aumentando il proprio budget per la sicurezza informatica, dall’altro le PMI non si considerano a rischio e conseguentemente non investono in sicurezza e/o consapevolezza, rendendo così la propria azienda più vulnerabile alle Cyber minacce.

L’attacco più pericoloso è il Ransomware.

Assolutamente no. Il Vulnerability Assesment, a differenza di un PenTest non è invasivo e non rallenta l’infrastruttura ma, ovviamente, deve essere eseguito da personale tecnico esperto.

La definizione più appropriata è l’insieme delle azioni volte a difendere computer, server, dispositivi mobili, sistemi elettronici, reti e dati dagli attacchi dannosi